Ciascun momento della vita quotidiana del monaco, dalla preghiera al lavoro, dal pasto al riposo, ha un valore particolare ed è regolato e organizzato con grande attenzione visto la scelta particolare da cui nasce: dedicarsi al Signore. Monaci e monache sanno che il bene per la loro vita è amare solo Gesù e non seguire i loro desideri e i loro stati d’animo (e anche per noi, se credenti, dovrebbe essere così); l’obbedienza alle indicazioni della Regola è, allora, guida e sostegno per il cammino, per la vita quotidiana in comunità in tutti i suoi risvolti.
A motivo di ciò da secoli la vita del monaco è interamente organizzata in vista della preghiera, ossia del servizio da rendere al Signore (Opus Dei o Ufficio divino) per e con la Chiesa, il popolo di Dio: Mattutino, Lodi, Terza, Sesta, Nona, Vespri e Compieta si succedono da secoli e con la Santa Messa, la meditazione della Parola di Dio e il silenzio permettono il dialogo dell’uomo con Dio.
E per questo la giornata del monaco o della monaca inizia nel cuore della notte (in alcuni monasteri verso le 3 di notte, in altri verso le 4 o in prossimità dell’alba, ma comunque molto presto) per la recita del Mattutino o Vigilie a cui succedono momenti di meditazione e preghiera corale (Lodi, Messa e Terza) fino al momento del giorno pieno in cui inizia l’attività lavorativa.
Nella scansione quotidiana del tempo, molta importanza rivestono i momenti del lavoro mattutino e pomeridiano, regolati secondo la stagione naturale (possono esserci differenze fra l’orario invernale e quello estivo) e le attività specifiche ad essa legate ad esempio nell’agricoltura. Per il monaco il lavoro, sia esso manuale o intellettuale, è partecipazione all’attività creatrice di Dio.
Oltre al lavoro per la comunità stessa e il suo immediato buon andamento (quelli che in famiglia chiamiamo “lavori domestici”), ci sono anche le attività più tipicamente produttive da portare avanti. Ma in entrambi i casi la giornata lavorativa in monastero è di circa 5-6 ore al massimo, salvo momenti particolari come corsi di formazione, riunioni, etc., che in monastero capitano con una certa frequenza e riducono la quantità di ore lavorative della giornata; ma anche l’uso del calendario liturgico che prevede molte più feste e solennità (celebrate in molti casi anche con un orario lavorativo ridotto) che non il calendario civile, influisce sul tempo dedicato al lavoro. Certamente la quantità ridotta di rapporti e contatti con il mondo esterno ottimizza la giornata monastica e rendendola meno dispersiva permette a ciascuno di fare quanto gli è chiesto e bene.
Come inizia presto, così la giornata in monastero finisce ugualmente presto. La maggior parte dei monasteri recita compieta dalle 7,30 alle 8,30 di sera. Dopo di che i monaci e le monache si ritirano subito per il riposo notturno.
Per questi motivi è sempre bene informarsi sugli orari di una Comunità prima di prendere contatto telefonico, telefonando nelle ore dedicate in Comunità al lavoro.